Trieste,1 dicembre 2019
Il Jof di Ungarina 1806 m
La salita
Un giorno di tarda primavera raggiunsi una delle Cime e Creste rocciose che sovrastano l’abitato di Carnia; e ammirando quelle che formano il Gruppo del Monte Plauris, notai sorpreso che quella che continuava verso Est aveva la parete e la depressione sottostante ancora innevata; e solo la mancanza di tempo frenò il mio desiderio di salirla; e così mi promisi di tornare quanto prima per salirla; e così un giorno di febbraio scarso d’innevamento.
Monti Amariana – Sernio e la Grauzaria
Panoramica della Montagna in programma
Sì; e arrivato quel giorno d’inverno con poca neve, e conoscendo la Montagna, quella mattina posteggiai la mia datata FIAT 500 alla gran curva, e con un programma ben preciso.
Solo che passato l’abitato, ben presto incrociai la strada bianca sconosciuta, e perso per perso invece decisi di seguirla; e più avanti anche prendendo quota per un canale in salita?
Niente; lo seguirò fino a trovarlo conveniente, e poi sarà quel che sarà.
La scelta fu azzeccata perché il sentiero la dentro era in leggera salita, con corti tornanti e delimitato da robusti passamani metallici.
Così lo percorsi sempre più innevato, e con il pendio a lato sempre più ripido; e fino a trovar conveniente a uscirne.
Sì; e una volta oltre proseguì prendendo quota in traversata a destra, e fino a vedere il Monte Plauris e parte della Cresta d’unione con la meta programmata.
Lo stesso preferì a continuare il traverso in salita, e fino sul meno ripido per poi puntare la Cresta anche se distante dalla Meta in programma.
Sì; e la neve della Cresta raggiunta era anche ottima; e senza pensarci due volte iniziai subito la sua facile discesa; e a seguire piana per poi riprendere in leggera salita.
Solo un breve tratto perché trovai un corto e stretto intaglio con il fondo ghiacciato che ospitava dell’acqua corrente; e sottostante un breve muro di neve compattata.
Sì; e lo superai con attenzione per poi proseguire a vista per la parete innevata fino sul punto più elevato del Jof di Ungarina: 1806 m 6 febbraio 1998.
Solo che prima della meritata sosta preferì fotografare quanto appena salito, e con la Forcella Slips 1631 m.
Così a anche Il Monte Plauris 1958 m la più alta quota del Gruppo.
A seguire quelle dei Monti intorno, e prima d’essere sorpreso dall’oscurità.
Il versante Ovest e la Cresta di Cervada.
La Creta Grauzaria e il Cuc dal Boor.
Monte Lavara e le Alpi Giulie.
Solo che una volta sulla Cima, e conosciuta la Montagna, per la discesa preferì scendere per l’invitante costone di ottima neve scattando ma mano alcune fotografie.
Scendendo Il Gruppo del Monte Plauris.
La Forcella Slips e lo Jof di Ungarina.
Sì: e mi congratulavo della scelta fatta, e cosi fino a montare sul rialzamento innevato destreggiandomi tra massi e mughi.
Sì, ma solo un breve tratto perché a destra c’era un ripido canalino innevato tra questi che m’invitava a scenderlo.
Non ci pensai due volte; e lo scesi con attenzione un poco per de qua e un poco per de la fino sulla cengia nevosa, e in discesa fino a uscire sopra i pascoli cercando man mano per dove aggirare i grossi massi sparsi sul ripido pendio man mano scarso di neve.
Così più avanti e man mano perdendo quota.