Trieste, 1 novembre 2019
La Cresta di Cervada 1781 m, e la prima la prima nevicata stagionale.
Una mattina d’ottobre in ufficio squillò il telefono, e caso raro la telefonata era per me.
Sì, e c’era il compilatore delle Gite della nostra Sezione XXX ottobre, e che voleva che facessi da Capo Gita per salire una Montagna a mio piacimento; e scelsi il Monte Plauris per mercoledì 8 novembre 1989.
Così sullo slancio anche compilai la richiesta di ferie per quella giornata.
Solo che martedì mattina si scatenò un temporale d’inaudita violenza su tutta la Regione, e tanto da imbiancare le Montagne fino a quote basse; e annullarono la Gita.
Il Monte Cjampon e il Gruppo del Monte Plauris.
Niente; e così decisi d’andarci lo stesso, e lungo l’autostrada scattai alcune diapositive; e via e fino alla gran curva nella Val Venzonassa, dove posteggiai.
Non persi altro tempo, e sacco in spalla, e con le racchette adattabili nelle mani iniziai la grande giornata per la stradina bianca e di tanto in tanto con alcuni gradini per prendere quota; e così fino all’abitato nel silenzio che mi sembrava disabitato. Tra le basse case risaltava la Chiesa con il massiccio Campanile con inseriti sulle facciate dei grandi orologi, e con l’ora esatta.
Ripresi di buon passo, e così fino a un bivio dove abbandonai la stradina che volgeva sulla destra per Forcella Slip per rimontare quella che puntava la Meta in programma.
Solo per un breve tratto perché prendendo quota man mano diventò sentiero, e fino a rimontare la prima neve.
L’importante Forcella Slips 1816 m.
La parete da salire innevata e con evidenti cumoli di valanga.
Il versante da salire disturbato da cumoli di neve di valanga.
Sì, non era il massimo, e più sopra e sottostante il Monte Plauris, tutto il versante innevato era coperto da queste colate di neve.
Niente; e così non mi restò che traversare in quota il versante per poi tentare la salita per lo spigolo Ovest della Cima di Cervada; e da me percorso e più volte senza neve.
Così anche apparire lo Jof di Ungarina 1816 m.
Così anche in parte le Cime della Cresta di Cervada.
Solo che man mano progredendo nel versante al sole il livello della neve sulle pareti prendeva quota e lasciva ben sperare.
Sì; e fino a montare sul pendio erboso innevato.
Così anche il panorama della Valle con l’abitato di Venzone.
La mugheta senza neve, con il Jof di Ungarina innevato.
Così iniziai il lungo traverso in quota man mano girando per il versante al sole per portarmi sotto lo spigolo; e fino altre un corto risalto roccioso che copriva una parete della Cresta che era tutto un invito a salirla.
Solo che prima fotografai il Monte Amarianna.
Così per l’ottima neve uscì sulla Creta di Cervada quasi incredulo.
Solo che per arrivare sul punto più elevato della Cresta dovrò rimontarla e superare alcuni non facili intagli.
Sì; ma non quel giorno che la neve aveva riempito tutti gli intagli uniformandola.
Così la percorsi fino sotto a un breve pendio che rimontai sulla cresta, e anche possibile Cima.
La Cima del Monte Plauis coperta da più strutture rocciose.
La testata della Val Lavaruzza con la Cima dei Larici 1603 m.
Sul più alto rilievo raggiunto in quella giornata: 8 novembre 1989.
Solo che per questi accertamenti finali persi tempo, e pertanto iniziai veloce la discesa favorito anche dalle mie orme ben tracciate.
Lo sbocco della Val Lavaruzza e il Monte Soreli.
La frazione di Portis, e l’inizio della Val Lavaruzza.
Intanto ero arrivato metro più metro meno alla mia uscita dalla parete nell’andata; e senza pensarci due volte iniziai la discesa per quella neve, e anche veloce.
Sì; e a chiudere la Cresta, lo Jof di Ungarina.
Non persi altro tempo, e ripresi la discesa sottostante Il versante Sud della Cima di Cervada percorso in salita, e fino a montare sull’erba dove avrò trovato una traccia di sentiero.
Sì’ perche la successiva fotografia la scattai dalla frazione di Portis con i colori del tramonto.
E prima del tramonto la fotografia del Gruppo del Monte Plauris che scattai dalla strada statale per Amaro.